“Rays of Youth peers”

Ogni anno nelle scuole per profughi vengono selezionati e formati 25 ragazzi, i cosiddetti “peers”. Coinvolgono i propri coetanei a partecipare a varie attività e vengono presi a modello dai loro coetanei. Godono di grande rispetto anche perché vivono esperienze davvero uniche. Pertanto la lista dei candidati è molto lunga. Esiste un regolamento interno che prevede sanzioni fino all’esclusione nei casi in cui il comportamento e/o le prestazioni scolastiche non corrispondano più ai criteri prestabiliti.

La formazione dei “peers” tocca numerosi ambiti dell’educazione allo sviluppo, che vengono affrontati dai “Rays of Youth” nei corsi proposti nelle scuole. Per i “peers” si tratta di un grande impegno extrascolastico. Oltre a dovere essere degli studenti modello, devono anche sacrificare molte sere e fine settimana per tenere i corsi e aiutare a organizzare gli eventi previsti dal progetto.

L’obiettivo del progetto è quello di ottenere un cambiamento di mentalità tra la popolazione e portare un concreto cambiamento sociale attraverso mini-progetti realizzati dai “peers”.