“Rays of Youth peers”

Ogni due anni nelle scuole per profughi vengono selezionati e formati 20 ragazzi, i cosiddetti “peers”. Coinvolgono i propri coetanei a partecipare a varie attività e vengono presi a modello dai loro coetanei. Godono di grande rispetto anche perché vivono esperienze davvero uniche. Pertanto la lista dei candidati è molto lunga. Esiste un regolamento interno che prevede sanzioni fino all’esclusione nei casi in cui il comportamento e/o le prestazioni scolastiche non corrispondano più ai criteri prestabiliti.

La formazione dei “peers” tocca numerosi ambiti dell’educazione allo sviluppo, che vengono affrontati dai “Rays of Youth” nei corsi proposti nelle scuole. Per i “peers” si tratta di un grande impegno extrascolastico. Oltre a dovere essere degli studenti modello, devono anche sacrificare molte sere e fine settimana per tenere i corsi e aiutare a organizzare gli eventi previsti dal progetto.

“Progetto musicale “Rays of Youth”

“La musica unisce” è il motto di questo progetto. Ogni due anni nelle scuole vengono selezionati venti giovani che seguono una formazione musicale, tenuta da professionisti del luogo. Oltre alle lezioni di solfeggio e canto, i ragazzi imparano a suonare la chitarra, il basso, la tastiera e la batteria.

I ragazzi imparano davvero velocemente. È stata fondata anche la “Rays of Youth band” che da anni compone e scrive i testi delle proprie canzoni, le registra e gira video musicali.